IL DISTURBO PSICOSOMATICO O SOMATOFORME

Il termine Psicosomatico sottolinea la relazione che c’è tra il mondo affettivo ed emotivo col soma, intende unire il funzionamento della mente col funzionamentod del corpo in quanto i pensieri e le emozioni partecipano allo sviluppo e al mantenimento del disturbo. I disturbi Somatoformi sono caratterizzati, secondo il manuale diagnostico e statistico DSM-IV TR (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), dalla presenza di sintomi fisici, non intenzionali, che fanno pensare a una condizione medica che invece non risulta dalle indagini strumentali. Per questo motivo il paziente può avere difficoltà ad accettare la diagnosi di disturbo Somatoforme in quanto sente svalutata la sua paura per un “male” maggiore e tentare la ricerca di indagini più complesse e sofisticate nella speranza di trovare una soluzione attraverso farmaci e/o interventi chirurgici “esplorativi” con la fantasia di risolvere il “problema”.

I fattori psicologici ed emotivi appaiono collegati con questi sintomi che non sono intenzionalmente prodotti dal soggetto, ma che possono causare una ridotta funzionalità a livello sociale, lavorativo e relazionale. Essi hanno un ruolo importante nell’esordio, nella gravità e nel mantenimento del sintomo.

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QUALI SONO I DISTURBI SOMATOFORMI?

Disturbo Somatoforme Indifferenziato: caratterizzato da lamentele fisiche non giustificate da condizione medica da almeno 6 mesi, ma non raggiunge la soglia per la diagnosi di disturbo di Somatizzazione.

  • Disturbo di conversione: comporta sintomi ingiustificati di deficit riguardanti le funzioni motorie volontarie (es: deficit motorio nel camminare) e sensitive (es: deficit visivo) , i quali potrebbero suggerire una condizione neurologica o medica generale, in realtà inesistente.
  • Disturbo Algico: caratterizzato dal dolore come aspetto principale che può essere percepito in più parti del corpo (schiena, addome, testa e collo) senza che vi sia una diagnosi medica effettiva.
  • Ipocondria: caratterizzata dalla preoccupazione o dalla convinzione di avere una grave malattia basata sull’erronea interpretazione dei sintomi. Inoltre la preoccupazione persiste nonostante le rassicurazioni mediche e i controlli strumentali con risultato negativo alla malattia.
  • Disturbo da Dismorfismo Corporeo: caratterizzato da una preoccupazione eccessiva per un difetto presunto o sopravvalutato dell’aspetto fisico. Es: un neo, un naso pronunciato, ecc… L’attenzione dell’individuo è concentrata a tenere sotto controllo e a nascondere il difetto presunto e ciò può causare una ridotta funzionalità a livello sociale, lavorativo e relazionale.
  • Disturbo di Somatizzazione: questo disturbo è caratterizzato da molteplici lamentele su sintomi fisici che inizia prima dei 30 anni e porta a continui controlli e trattamenti da influire sul normale funzionamento dell’individuo a livello sociale, familiare o lavorativo. Il dolore è associato a sintomi gastro-intestinali, sessuali e pseudo-neurologici non riconducibili però a una condizione medica. Il DSM-IV richiede che siano soddisfatti i criteri: 1- che ci siano almeno quattro sintomi dolorosi che coinvolgono quattro localizzazioni o funzioni diverse (Es: dolore alla testa, all’addome oppure durante la minzione, ecc…).2- due sintomi gastrointestinali oltre al dolore. 3- un sintomo sessuale oltre al dolore. 4- un sintomo pseudo-neurologico, non riconducibile a una condizione medica.

Se le cause perdurano nel tempo possono determinare vere e proprie patologie:

Nell’apparato gastrointestinale (colite ulcerosa, reflusso gastrico, ulcera peptica, gastrite, colon irritabile, stipsi o diarrea)

Nell’apparato cardiocircolatorio (ipertensione, tachicardia, cardiopatia ischemica, aritmie cardiache)

Nell’apparato urogenitale (eiaculazione precoce, dolori mestruali, enuresi, impotenza, ecc…)

Nel sistema cutaneo (la psoriasi, la dermatite atopica, ecc…)

Nell’apparato respiratorio (asma bronchiale, infezioni respiratorie, ecc…)

Nell’apparato muscolo-scheletrico (crampi muscolari, artrite, lombalgia, ecc…)

Nel sistema endocrino (iper o ipotiroidismo, diabete, ecc…)

QUALI SONO LE CAUSE?

L’origine del problema psicosomatico è influenzata da diversi fattori come la personalità del soggetto, il tipo di costituzione, le pressioni sociali, fattori ambientali, ecc…. Può succedere che in un certo momento della vita il soggetto viva una situazione di crisi affettiva o esistenziale o lavorativa o un momento di transizione (es: il matrimonio o la nascita di un figlio o un cambio lavorativo) al quale attribuisce un valore negativo, pensando di non riuscire a gestire l’evento o le pressioni ambientali. La non superabilità del problema e il mantenersi in una condizione di attesa portano alla manifestazione di una patologia Somatoforme.

La sintomatologia Somatoforme comprende sempre disturbi sia psichici sia fisici, anche se i pazienti tendono a svalutare i primi. Essi sono: ansia, nervosismo, irritabilità, svogliatezza, indecisione, affaticabilità, difficoltà di concentrazione, astenia, lentezza.

COSA SA L’AMMALATO?

Parto dal presupposto, ormai riconosciuto da medici, psichiatri, psicoterapeuti e operatori della salute, che la sofferenza, lo stress, il disagio psicologico ed emotivo sono strettamente connessi col malessere dell’organo, in quanto la mente e il corpo sono in stretta connessione.

Freud ha potuto dimostrare che le cause psichiche, riferendosi all’inconscio, possono essere considerate come determinanti in una patologia fisica. Egli seppe descrivere la psiche e il suo rapporto col corpo, ma ancor oggi i professionisti della salute possono ritenersi specialisti solo in una parte del sistema della “macchina umana” da riparare.

Da parte sua l’ammalato tende a informarsi in modo limitato di ciò che gli sta succedendo, ricerca il nome della malattia, la cura, la prognosi e altri dati legati ad essa, ma non si informa adeguatamente sulle caratteristiche anatomiche, funzionali e “personali” dell’organo sofferente. La malattia è esterna a sé e non fa parte del suo sistema psiche-emozioni-corpo. Si delega il medico, che sa.

La maggior parte delle persone che soffrono di un sintomo psicosomatico non conoscono adeguatamente l’organo malato.

L’INTERVENTO

La persona da semplice “informato” deve diventare attore principale. È lui che deve essere al centro del nostro sguardo. Deve sapere che si può contare sul corpo, perché è fatto in modo ottimale per quello che ci si aspetta. Gli organi sono perfettamente disegnati e organizzati per compiere le loro funzioni in modo armonico tra di loro.

Il sintomo rappresenta il tentativo del corpo di gestire un disagio che il “malato” sta vivendo col mondo esterno e che non riesce a gestire da solo. Può essere dato da pressioni esterne o da aspettative elevate. È il caso in cui la persona non riesce a trovare un compromesso fra i suoi bisogni e le richieste dell’ambiente familiare/lavorativo/sociale.

Il professionista della salute può e deve imparare a facilitare il malato a mettersi in contatto col suo corpo utilizzando strumenti e tecniche che gli permettano di non “sezionare” le parti di sé, ma di integrarle fra loro. Vedi Approccio Psicosomatico

L’organo diventa allora un amico che ci fa notare limiti e bisogni ai quali abbiamo difficoltà a dare valore e importanza. È lui che ci impedisce di auto-ingannarci, che ci ferma, che ci chiama per non dimenticarci di noi stessi.

LA CURA PSICOTERAPEUTICA

Secondo Adriana Schnake (1998) “[…] il corpo ha una modalità di parlare incredibilmente simile in tutti gli esseri umani. Modalità che diviene definitivamente personale ed individuale nel dialogo […]”.

Adriana Schnake propone un approccio gestaltico all’ammalarsi che integra le conoscenze mediche con le conoscenze psicologiche lavorando sul disturbo per mezzo di protocolli specifici per ogni organo.

Per far ciò è necessario un professionista che conosca il funzionamento, le caratteristiche anatomiche e psicologiche dell’organo. L’obiettivo è di favorire un processo di integrazione tra organo, mente ed emozioni.

La “guarigione” di un organo non è più vista come ritornare alla condizione preesistente, ma la possibilità di operare un cambiamento personale a livello cognitivo, emotivo e comportamentale della persona.

La Psicoterapia breve (5 sedute) di Psicosomatica è una tecnica gestaltica che restituisce al soggetto il potenziale di guarigione di cui ognuno è naturalmente dotato. L’organo portatore di un malessere in realtà è portatore della risposta alla propria sofferenza, vissuta in quel momento della vita.

In quest’ottica la somatizzazione di per sé non è patologica, può essere considerata come una modalità di risposta per la sopravvivenza dell’organismo alle sollecitazioni ed agli stress della vita.

Patrizia Baroncini L. D.